Come tutto ebbe inizio 

Questa che vi racconto è la storia di Maria Teresa, la mia fidanzata, una ragazza piuttosto carina, giovane, mora, riccia, non molto alta, un bel seno, ma soprattutto con un fondo schiena da favola, veramente un culo da pono! Timida e riservata con chi non conosce e molto disponibile con chi ama.
È ormai un po' di anni che fantastichiamo tra le lenzuola e la mia passione nell'immaginarla posseduta e oltraggiata da altri uomini, in specialmodo super dotati, ha reso i nostri rapporti, molto più intensi, fantasiosi e passionali.
Ci piace immaginare insieme, fantasticare di grossi e duri membri che la aprono in ogni orifizio, facendola scatenare con parole oscene e urla fino all'orgasmo.

Una sera, mentre giocavamo, mi spiazzò dicendomi che le sarebbe piaciuto provocare e magari farsi scopare anche, dal pizzaiolo che sta proprio sotto casa nostra. Nel dire questo, io che ero dentro di lei, la sentii bagnarsi all'istante, un'ondata di piacere la inondò tra le cosce.
A quel punto, la supplicai di raccontarmi meglio, i particolari del suo desiderio e cosa la spingesse a questa voglia, a suo dire, irrefrenabile!
Mi confessò:
"Amore ogni volta che vado a prendere qualcosa da lui, mi fissa, mi squadra, mi spoglia con gli occhi, mi sento toccata, palpata, violata, come se nel guardarmi mi afferrasse per il collo con le sue grosse mani, mi spingesse al muro, e una volta girata di schiena mi afferrasse e stringesse le chiappe, allargandole quasi a farmi male… Prima di… Prima di… ", io ormai quasi sbavando, la supplicavo di continuare: "Dimmi! prima di…? Ti prego! ", lei continuó:"Prima di darmi il suo bastone, così grosso, così… Enorme", e allora, solo allora, mi guardò, fissandomi negli occhi, con un sorriso sardonico ma colpevole al tempo stesso, come a sentirsi scoperta, colta in flagrante.
"Devo dirti…" continuó Maria Teresa "che io ho visto il suo cazzo, l'ho visto una sera, mentre lui stava facendo pipì con la porta del bagnetto aperta. Lui si accorse di me, mi guardò, mi sorrise, e si girò con ancora il pisello in mano. Non ci potevo credere, non avevo mai visto dal vivo una minchia così! sarà stato il doppio del tuo, solo così, moscio e poi era diverso… Non aveva la pelle sulla punta, era circonciso ecco. Lui vedendomi indugiare sul pisello, meravigliata, estasiata, si è avvicinato dicendomi:"Ti piace? Lo vuoi accarezzare?"; io come ipnotizzata, non riuscivo a parlare, fissavo solo il suo cazzo, in silenzio.

A quel punto lui, avendo capito quanto mi attraeva quell'arnese, mi disse: "sai che sei proprio carina, è un po' che ti guardo, se ti siedi lì di fronte a me e apri un po' le cosce, con questa bella gonnellina che porti, ti faccio vedere che mazza diventa questo bel cazzo". Io ho solo annuito e mi sono seduta, aprendo le cosce, ipnotizzata, col solo desiderio di fissare quel PENE, per sempre. Lui, a qualche metro da me, si sedette e fissandomi tra le cosce, incominciò a toccarselo. A quel punto di mia iniziativa spostai le mutandine, mostrandogli tutta la mia fichetta, offrendogliela senza vergogna, gli era dovuta, gliela stavo dando, gliela devo dare.

Ho visto quel cazzo gonfiarsi fino a diventare più grosso del mio avambraccio, duro ed enorme… Un sogno. A quel punto, credo di essere venuta sulla sedia… gridando, ma poi mi sono ricomposta velocemente e sono scappata via. Questo è successo quattro sera fà, ricordi? Che tornai a mani vuote dicendo che c'era troppa gente in pizzeria e non mi sentivo tanto bene? Ricordi che corsi a chiudermi in bagno? Beh, in bagno mi sono toccata, senza ritegno, sarò venuta 3 o 4 volte e poi ho fatto la doccia, per lavarmi via quella sensazione di viscido ma attraente ed appagante, che quell'esperienza mi aveva lasciato.
Mi ha sconvolta e non faccio altro che pensare a lui… Al pizzaiolo, al Cazzo del pizzaiolo!
Mi sento attratta, succube di quel pene. Lo desidero."

Maria Teresa decide di scopare col pizzaiolo 

Devo confessare che quella sera fu eccezionale, quella 'fantasia' sul pizzaiolo ci procurò numerosi orgasmi, ma nei giorni successivi, ripensandoci, mi scoprivo geloso, estremamente geloso, geloso di come lei lo desiderasse, di come l'ossessione di quel cazzo si fosse impadronita di Maria Teresa.
Infatti da qualche tempo non mi attrae più il fantasticare di lei posseduta selvaggiamente, e anche da parte di Maria Teresa noto poco interesse.
Fino a ieri sera.

Ieri sera, mentre ci accarezzavamo lei mi ha proposto di giocare un po'… Di fantasticare sul pizzaiolo.
Cominció: "Era da un po' che pensavo di farmelo e… E… lunedì mi sono fatta scopare, la sera, alle 22, prima della chiusura, prima di salire in casa da te rientrando da mia madre..". A quel punto sono saltato su, ma lei con un dito sulle labbra mi impose il silenzio, e afferrato il mio cazzo, continuò: "sono entrata e sono subito andata dietro il bancone, e una volta di fronte a me, gli ho poggiato una mano sul cazzo. Lui non ha esitato un attimo, mi afferra per un braccio e mi conduce nella stanzetta di fianco: un tavolo, una sedia e un lettino disfatto che usa o per fare i riposini. Mi prende per il collo e mi bacia violentemente, mentre spinge la mia mano dentro il suo pantalone, e qui ho il primo brivido, ho il suo grosso cazzo in mano, lo sento crescere, nella mia mano, enorme.

Lui mi fa inginocchiare e finalmente si spoglia, ed io rimango estasiata alla vista di quel bastone duro e gigantesco davanti al mio naso. Sento il suo odore, lo trovo eccitante, non resisto… Lo devo leccare. Così comincio a baciarlo, leccarlo prima sulla cappella e per tutta la sua lunghezza, è grosso, pulsa e odora di uomo, di maschio… Dominante! A quel punto, spiegatomi come far godere un pisello del genere, comincio a spompinarlo in punta (entrava solo mezza cappella nella mia bocca) e a segarlo con entrambe le mani.

Non so descrivere come mi sentivo, mentre lo succhiavo e mentre lui mi spingeva la testa sempre più a fondo, mi sentivo presa. Poi mi fa alzare e appoggiare con le mani al muro, e in questa posizione, dietro di me, sento appoggiare il suo membro gigantesco alla mia passerina, farsi largo con la cappella tra le sue labbra fino a trovare il buco… E spinge… Ed entra… AHHHH… AHHHHHH… Ed io che per un soffio non svengo, lo sento aprirmi definitivamente. Mi scopa con violenza, cambiando spesso posizioni, mi sculaccia e io grido, grido che sto scoppiando, che non ho mai goduto così in virta mia! Mentre mi fotte a pecorina, mi tiene per i capelli e sento le chiappe bruciare ad ogni schiaffo, sento il suo cazzone dentro, che spinge sempre più velocemente, sempre più in profondità. E godo, GODO come una troia in calore…mamma mia!

Venivo in continuazione, ho perso subito il conto degli orgasmi. Prima di venire, lui, mi ha girata e tenendomi per capelli mi fa fatto aprire la bocca, solo allora è venuto, inondandomi la faccia e la bocca di sperma, quasi a soffocare."
Io sono rimasto pietrificato, dall'eccitazione, incredulità e gelosia. "Non è vero" sbotto, "Non hai fatto una cosa del genere, non puoi averla fatta, naaaa a… Non sei il tipo, quel tipo di donna…". Lei si alzo, sorridente, beffarda, e pulendosi la mano dal mio piacere (che il suo racconto avevo reso decisamente abbondante) mi rispose, secca: "Se lo dici tu!?".

Cosi Maria Teresa si è coricata, girata, ha spento la sua lampada ed è caduta in sonno profondo, soddisfatto, appagato. Ed io, invece ho dato il benvenuto ai demoni (della gelosia, dell'insicurezza, della lussuria, della menzogna) che mi hanno accompagnato tutta la notte e per tutta la mia giornata di lavoro. Maria Teresa, la mia ragazza, timida, amorevole, fedele, che di punto in bianco mi tradisce, senza scrupoli, solo per una sciocca fantasia, del tutto astratta. No decisamente inverosimile. Eppure tutto coincide con il suo racconto e sono quattro sere di fila che passa le serate da sua madre, ahhhhh, basta, c'è un solo modo per togliersi il dubbio… Verificare! Così appurato che anche stasera, puntualmente, va a trovare sua madre… Verificherò. E ahimè così ho fatto.

Pochi minuti dopo le 22, la vedo entrare dalla serranda abbassata per metà della pizzeria, con la sicurezza di chi l'ha già fatto, girare il bancone e sparire dalla visuale. La serranda si chiude. Non mi resta che il cortile per avere la conferma. Appoggiato alla canna fumaria del cortile, con la quale la stanzetta del Pizzaiolo confina, quello che sentii per 40 minuti buoni, furono i mugolii e le grida di piacere (inconfondibili) della mia fidanzata.

Maria Teresa che gridava con voce rotta dal piacere: "OH MIO DIO, MI FAI IMPAZZIRE…. MI STAI ROMPENDO LA FICA, TI PREGO CONTINUA… TI PREGO CONTINUA… NON TI FERMARE… SCOPAMI…ROMPIMI LA FICA…OH DIOOOOO, CE L'HAI ENORME… LO AMO… LO AMO… AMO IL TUO CAZZO".

Il rumore dei suoi schiaffoni sul culo della mia fidanzata, mi accompagnano ancora adesso, insieme al dubbio dell'amore di Maria Teresa per me, unito alla certezza che Maria Teresa AMA farsi scopare dal pizzaiolo stallone.